È una filariosi dovuta alla micro filaria Loa Loa, trasmessa all’uomo attraverso la puntura dei tafani del genere Chrysops. Questi insetti sono distribuiti in tutto il mondo, ma in Africa equatoriale e centro-occidentale sembra che il 5% della popolazione di tali tafani sia infetta. Spesso ronzano insistentemente attorno alla testa e pungono nella zona perioculare. Questa filariosi colpisce la popolazione della foresta equatoriale del Gana, della Nigeria, del Cameroon, della Guinea , del Congo, dello Zaire, del Sudan e dell’Uganda. Sono caratterizzati da occhi verde-dorati con macchie violacee, corpo giallo-bruno con una V rovesciata a livello dorsale. Le ali presentano una o più bande marroni trasversali. Le antenne vengono utilizzate per la classificazione, in quanto il secondo segmento è allungato e cilindrico, mentre il terzo presenta quattro piccoli articoli. Il tafano si infetta con un pasto ematico su soggetto infetto; le microfilarie migrano a livello del tessuto adiposo addominale del tafano e qui si sviluppano fino allo stadio larvale L3. A questo punto le L3 migrano a livello cefalico ed emergono dal labbro inferiore rompendo lo spazio interlabellare, e penetrano nella cute dell’ospite o attraverso il sito di puntura o attraverso le soluzioni di continuità create dalle lesioni da grattamento. Nell’uomo le larve maturano in poco più di tre mesi e, prima che le microfilarie possano essere riscontrate nel sangue periferico, a livello cutaneo è possibile osservare caratteristici edemi (edema Calabar) dovuti alla eliminazione dei cataboliti da parte delle filarie. Gli adulti si spostano rapidamente nel tessuto sottocutaneo, in genere con periodicità diurna (ma gli orari possono variare se ad esempio nel soggetto colpito è invertito il ritmo sonno-veglia), e spesso nel loro passaggio attraverso cute, congiuntive e palpebre, sono visibili. Generalmente si concentrano nelle zone esposte al calore, e se la parte del corpo subisce un improvviso raffreddamento si spostano in profondità.


Sintomi

  • Talvolta febbricola (senza eosinofilia)
  • Lacrimazione e infiammazione oculare
  • Talvolta dolori nevralgici
  • Edema Calabar (5-10 cm, pruriginoso, che scompare in pochi giorni ma spesso ricompare altrove)
  • Corioretiniti, meningiti o encefaliti se le filarie occludono piccoli vasi oculari o cerebrali

Diagnosi

Ricerca e conteggio delle microfilarie nel sangue (tenendo conto della periodicità diurna)


Terapia

Talvolta gli adulti possono essere estratti meccanicamente dal tessuto sottocutaneo e dalla congiuntiva. Il farmaco principalmente utilizzato è la dietilcarbamazina, ma i trattamenti devono essere intrapresi sotto stretta sorveglianza medica in quanto è necessario variare gradualmente il dosaggio, onde evitare la distruzione massiva delle filarie che potrebbe portare a reazione di shock anafilattico. Talvolta è necessario assumere anche antistaminici e corticosteroidi.